mercoledì, febbraio 09, 2005

1001 di 1000

1001 di 1000

Musica: Tori Amos, crucify.

Immagine: la mia macchina, parcheggio deserto, lampade arancioni.

Sine sole sileo.

Questo é l'ultimo post che faccio. Ho smesso di prendere le caramelle. Le ho gettate, sia le mille che quelle di rimpiazzo. Perché? Due motivi. Correlati, in qualche modo. Primo, con il passare del tempo il cianuro ha avuto una qualche reazione di ossidazione per cui l'Unica é diventata azzurra, per cui riconoscibile. Visto che non mi voglio suicidare ma solo spronare ora la cosa ha perso di significato. Potrei comperare altre caramelle, per il veleno sarebbe complicato, il contatto che avevo preso a Barcellona ormai non posso più contattarlo, ma potrei sentire chi me l'ha consegnato. Ma qui si arriva al secondo motivo: non ho più bisogno di questo sprone. Ho capito che alcune persone ti fanno vivere ancora più intensamente, anche solo esistendo. Ho avuto la fortuna di averne una accanto, anche se per breve tempo. É stata una deflagrazione lenta, ed ha lasciato un rumore di fondo come quello del big bang. No, non é scomparsa, semplicemente il nostro rapporto é tornato, o sta tornando, in binari normali. Ma quell'esplosione ha spostato le orbite di qualche pianeta, e ci vorrà un pò prima che la legge di gravitazione universale si faccia risentire. Porta pazienza. Sono una luna fuorilegge, ora, e forse potrei ancora provocare qualche strana marea. Ma, spero, nulla di preoccupante. Anche se, in fondo, vorrei spostare tutte le orbite di tutto il sistema solare pur di conquistarla. Vabbé, domani provo a telefonare alla NASA, magari mi danno qualche dritta. In questo periodo ho fatto male a delle persone, ho fatto bene ad altre, mi é stato fatto male, mi é stato fatto bene. Ma una cosa vi voglio dire: fatevi entrare le persone dentro. Ne vale la pena. É il punto in cui sono più pericolose, perché vi possono far male dall'interno. Ma, alla fin fine, perché averne paura? Quanto possono riempirvi, cambiarvi, migliorarvi? Molto, e succederà anche se non lo volete. Si, sghignazzate pure, tanto é così. Diventano una brace ardente al centro dell'anima. Si, possono ustionarvi. Si, possono cauterizzare una ferita. Si, possono riscaldarvi. Ma, soprattutto, possono illuminarvi un tratto di strada, e farvi vedere, magari, delle porte nascoste che non avreste aperto. O magari un gradino su cui sareste inciampati ( sono uno specialista nelle cadute da gradino, tengo anche lezioni ad Harvard sull'argomento ).

Chiudo così, sapendo che la mia vita da ora in poi sarà responsabilità di me solo, potrà essere lunga, corta, grigia, luminosa... ma sarà mia e, se ci riesco, senza rimpianti. Questo blog, nella sua interezza, voglio dedicarlo ad una bomba che mi é esplosa dentro, una amica, una persona che amo e a cui ho voluto e vorrò bene. Lo dedico a te, Mac, Viola da Rivombrosa o semplicemente Valentina. Addio, vi auguro di incappare in una esplosione come lei, un giorno o l'altro. Si riuscite a sopravvivere ne vale la pena.

( sic! sono tra il patetico ed il melenso )

Stefano Valicchia, Roma.