3 di 1000
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Musica: R.E.M. New test leper, new adventures in hifi, mp3.
Immagine: Scrivania, palmare, lettore cd. Luce arancione delle lampade stradali filtra attraverso le persiane. L'affresco sul muro fluorescente di notte.
Terza, la mano non voleva portarla alla bocca.
Corpi, si muovono. Braccia come eruzioni solari, musica, rock. Cantante ciofeca degli Iron Maiden. Pogate, i punk si divertono a cercare di darti pugni. Ritmo, l'anima si copre d'istinto. Non sono un grande ballerino, ma mi dà gioia. La malinconia scorre via nel sudore. Una darkina mi squadra. Piacevole. Trucco pesante, lineamenti delicati. Quattro chiacchiere urlate nella musica. Rum. Torno a ballare. Troppo timido, ancora. Cammino praticamente con una pistola puntata alla tempia e mi faccio ancora problemi. Sabato, ieri, Qube. No, non ho rimediato il suo numero, neanche il suo nome se é per questo. I nomi spesso mi sanno di etichetta del prezzo. Vorrei farmi una storia con una senza saperne mai il nome. Saprei sempre come chiamarla. Posso recitare un mea culpa?
Sono stato troppo buono.
Sono stato troppo cattivo.
Sono stato un egoista.
Ho perdonato troppo.
Non ho mai perdonato.
Ho amato troppo, troppo forte.
Sono caduto, é stato un'errore.
Mi sono rialzato, altro errore.
Ho dato tutto ciò che avevo.
Non é bastato.
Quando mi hanno prosciugato non ho opposto resistenza.
Quando ero vuoto e mi hanno buttato via non ho avuto il buon gusto di tacere.
Non ho dato abbastanza pugni.
Ho consolato troppo.
Ho dimenticato di sorridere.
Ho riso troppo.
Non ho parlato.
Ho detto troppo.
Non ho combattuto.
Ho combattuto troppo.
Non l'ho presa bene quando sono stato lasciato.
I sorrisi quando piango non mi vengono molto bene.
Me la sono presa con uno che non c'entra nulla, assolutamente!
Del resto non gli bastava la sua vita, ha voluto la mia.
Non posso odiarlo, mi é stato vietato, sarebbe SBAGLIATO.
Allora...
Allora ho sbagliato, e quello che non era sbagliato prima lo é diventato dopo, gli equilibristi, sai...
Ho sbagliato anche a non sbagliare, alcune volte.
La colpa é mia, tutta mia, solo mia, esclusivamente mia.
Non ci fate caso, sto sbagliando anche adesso.
Amen.
Finito.
Ok. Sono brillo, sagra dell'uva, Marino. Sono tornato con tono sobrio. Ci mancava poco che parlassi con voce impostata. Ho alzato il mio livello di tolleranza alcolica a picchi che prima credevo impossibili.
Anche il mio self-control in tali circostanze é cresciuto considerevolmente.
Ho letto "guerra agli umani" wu ming 2. So che non dovrei sprecare il mio tempo a leggere, con il cianuro dietro l'angolo. Ma mi piace. Anzi, a me mi piace ;)
Esco sempre alle sei, quasi divento architetto.
Ho comperato un corso del national geographic, ritratto.
Ho passato una bella serata (fino alle quattro) con una mia cara amica, che saluto casomai capitasse qui. V. era da tanto che non mi sentivo così bene, non ti odio tanto, dai, tvb. Sei dolce quando vuoi, e una buona amica. Se sono morto, beh, Manola puoi riprenderlo. Tanto probabilmente non l'ho letto. Allora, ti spiego: era sulla scansia in alto, poi in quella un pò più in basso, ora é sopra la mia testa. Il prossimo passo é il comodino, se ci arriva nel giro di una settimana lo finisco di leggere. Spero tu non stia a tocchi, ora. Se lo sei il numero ce l'hai, anche se probabilmente non i soldi sul cell. Se sono "disponibile" fammi uno squillo e ti chiamo. Altrimenti, lascia stare le sedute spiritiche tanto sarò pigro anche come fantasma, aivoja a evocazioni!!!
Non avrei mai creduto di poterci scherzare sopra. Non avrei neanche mai creduto di farmi un tatuaggio, ma ora ne ho uno sulla spalla. Indelebile. Cerchio spezzato, lemniscata, tao, pesci.
Ora sono a letto. Venerdì nono tornato al Circolo. L. non si vede più. Peccato. C'era il ragazzo. Al circolo mi rilasso. Nero d'avola, solito. Ho preso dei crostini con il ciauscolo. Ciao Uscolo! Da ragazzino mi prendevano in giro, pensavano l'avessi inventato. No, Freud, non ho traumi infantili norcini.
Solo mi torna in mente e mi metto a ridere. Buono quel salume. C'erano M. e B. al circolo. Chiacchierato con M. per un quarto d'ora, la sua tesi su Sastre dice che ha rallentato ma ora torna a muoversi. Allora: M. mi fa impazzire, anche se è irraggiungibile e più grande di me e sta con B., credo. Voglio incontrarla nella prossima vita. In quel circolo hanno tutti una luce negli occhi che io ancora non ho trovato. Forse é questo che mi piace di loro, e non solo di M., ma anche di B. e di L. Sto bene lì, sembra di essere in un tempio. Musica, le aereografie di Dalì alle pareti, poeti, pittori, sociologi che assomigliano a Nuti...
Per me la filosofia é in tutti noi. Senza usare parole impegnative, come anima, inconscio, cuore, Id e via elencando. É una necessità, alla stregua di mangiare e bere. La filosofia può essere anche: la mia squadra perde, é colpa dell'allenatore. Paradosso? Inorridimento?
Vado in palestra, aumento il carico ogni volta. Esagero, ma mi sfogo. Sudo come un'husky nel deserto. Divento l'ottavo nano, Grondolo, quello sudato.
Riassunto delle puntate precedenti: S.V. un tranquillo ragazzo di Roma vive fino a venti anni sine-love, o meglio, lo subisce a senso unico. Poi incontra L. Colpo di fulmine, si mettono insieme. Storia complicata, ma bella. Dura quattro anni, finisce per un'insieme di eventi. Ora S.V. ha venticinque anni, ha passato un anno altalenando depressione ed euforia, con ricadute sentimentali devastanti. A un certo punto si rompe il cazzo. Decide di vivere. Non ci riesce normalmente, allora per costringersi comincia a rischiare la vita ogni Domenica con una delle Mille. Ha, ogni weekend, una possibilità su mille di rimanerci. É una cosa che lo tiene sul filo del rasoio. Adesso ogni respiro lo sente come un'oggetto tangibile, ogni momento é un crocevia verso mille istanti diversi. Forse, senza futuro, riuscirà a essere felice adesso. Sa di essere pazzo, di fare una cosa sbagliata, immorale, inutile. Il resto alle prossime puntate, se ci saranno.
Ah, ho conosciuto una maestra delle medie di ventotto anni su Internet. Il verme disicio, Stefano Benni. Si chiama Silvia.
Martedì comincio il corso base2 di fotografia.
In palestra mi sono pesato, comincio a risalire di peso. Qualcosa spero sia di massa muscolare. In un anno ho perso quindici chili. Non ho fatto diete, non vomitavo, non ho fatto sport.
Musica: R.E.M. New test leper, new adventures in hifi, mp3.
Immagine: Scrivania, palmare, lettore cd. Luce arancione delle lampade stradali filtra attraverso le persiane. L'affresco sul muro fluorescente di notte.
Terza, la mano non voleva portarla alla bocca.
Corpi, si muovono. Braccia come eruzioni solari, musica, rock. Cantante ciofeca degli Iron Maiden. Pogate, i punk si divertono a cercare di darti pugni. Ritmo, l'anima si copre d'istinto. Non sono un grande ballerino, ma mi dà gioia. La malinconia scorre via nel sudore. Una darkina mi squadra. Piacevole. Trucco pesante, lineamenti delicati. Quattro chiacchiere urlate nella musica. Rum. Torno a ballare. Troppo timido, ancora. Cammino praticamente con una pistola puntata alla tempia e mi faccio ancora problemi. Sabato, ieri, Qube. No, non ho rimediato il suo numero, neanche il suo nome se é per questo. I nomi spesso mi sanno di etichetta del prezzo. Vorrei farmi una storia con una senza saperne mai il nome. Saprei sempre come chiamarla. Posso recitare un mea culpa?
Sono stato troppo buono.
Sono stato troppo cattivo.
Sono stato un egoista.
Ho perdonato troppo.
Non ho mai perdonato.
Ho amato troppo, troppo forte.
Sono caduto, é stato un'errore.
Mi sono rialzato, altro errore.
Ho dato tutto ciò che avevo.
Non é bastato.
Quando mi hanno prosciugato non ho opposto resistenza.
Quando ero vuoto e mi hanno buttato via non ho avuto il buon gusto di tacere.
Non ho dato abbastanza pugni.
Ho consolato troppo.
Ho dimenticato di sorridere.
Ho riso troppo.
Non ho parlato.
Ho detto troppo.
Non ho combattuto.
Ho combattuto troppo.
Non l'ho presa bene quando sono stato lasciato.
I sorrisi quando piango non mi vengono molto bene.
Me la sono presa con uno che non c'entra nulla, assolutamente!
Del resto non gli bastava la sua vita, ha voluto la mia.
Non posso odiarlo, mi é stato vietato, sarebbe SBAGLIATO.
Allora...
Allora ho sbagliato, e quello che non era sbagliato prima lo é diventato dopo, gli equilibristi, sai...
Ho sbagliato anche a non sbagliare, alcune volte.
La colpa é mia, tutta mia, solo mia, esclusivamente mia.
Non ci fate caso, sto sbagliando anche adesso.
Amen.
Finito.
Ok. Sono brillo, sagra dell'uva, Marino. Sono tornato con tono sobrio. Ci mancava poco che parlassi con voce impostata. Ho alzato il mio livello di tolleranza alcolica a picchi che prima credevo impossibili.
Anche il mio self-control in tali circostanze é cresciuto considerevolmente.
Ho letto "guerra agli umani" wu ming 2. So che non dovrei sprecare il mio tempo a leggere, con il cianuro dietro l'angolo. Ma mi piace. Anzi, a me mi piace ;)
Esco sempre alle sei, quasi divento architetto.
Ho comperato un corso del national geographic, ritratto.
Ho passato una bella serata (fino alle quattro) con una mia cara amica, che saluto casomai capitasse qui. V. era da tanto che non mi sentivo così bene, non ti odio tanto, dai, tvb. Sei dolce quando vuoi, e una buona amica. Se sono morto, beh, Manola puoi riprenderlo. Tanto probabilmente non l'ho letto. Allora, ti spiego: era sulla scansia in alto, poi in quella un pò più in basso, ora é sopra la mia testa. Il prossimo passo é il comodino, se ci arriva nel giro di una settimana lo finisco di leggere. Spero tu non stia a tocchi, ora. Se lo sei il numero ce l'hai, anche se probabilmente non i soldi sul cell. Se sono "disponibile" fammi uno squillo e ti chiamo. Altrimenti, lascia stare le sedute spiritiche tanto sarò pigro anche come fantasma, aivoja a evocazioni!!!
Non avrei mai creduto di poterci scherzare sopra. Non avrei neanche mai creduto di farmi un tatuaggio, ma ora ne ho uno sulla spalla. Indelebile. Cerchio spezzato, lemniscata, tao, pesci.
Ora sono a letto. Venerdì nono tornato al Circolo. L. non si vede più. Peccato. C'era il ragazzo. Al circolo mi rilasso. Nero d'avola, solito. Ho preso dei crostini con il ciauscolo. Ciao Uscolo! Da ragazzino mi prendevano in giro, pensavano l'avessi inventato. No, Freud, non ho traumi infantili norcini.
Solo mi torna in mente e mi metto a ridere. Buono quel salume. C'erano M. e B. al circolo. Chiacchierato con M. per un quarto d'ora, la sua tesi su Sastre dice che ha rallentato ma ora torna a muoversi. Allora: M. mi fa impazzire, anche se è irraggiungibile e più grande di me e sta con B., credo. Voglio incontrarla nella prossima vita. In quel circolo hanno tutti una luce negli occhi che io ancora non ho trovato. Forse é questo che mi piace di loro, e non solo di M., ma anche di B. e di L. Sto bene lì, sembra di essere in un tempio. Musica, le aereografie di Dalì alle pareti, poeti, pittori, sociologi che assomigliano a Nuti...
Per me la filosofia é in tutti noi. Senza usare parole impegnative, come anima, inconscio, cuore, Id e via elencando. É una necessità, alla stregua di mangiare e bere. La filosofia può essere anche: la mia squadra perde, é colpa dell'allenatore. Paradosso? Inorridimento?
Vado in palestra, aumento il carico ogni volta. Esagero, ma mi sfogo. Sudo come un'husky nel deserto. Divento l'ottavo nano, Grondolo, quello sudato.
Riassunto delle puntate precedenti: S.V. un tranquillo ragazzo di Roma vive fino a venti anni sine-love, o meglio, lo subisce a senso unico. Poi incontra L. Colpo di fulmine, si mettono insieme. Storia complicata, ma bella. Dura quattro anni, finisce per un'insieme di eventi. Ora S.V. ha venticinque anni, ha passato un anno altalenando depressione ed euforia, con ricadute sentimentali devastanti. A un certo punto si rompe il cazzo. Decide di vivere. Non ci riesce normalmente, allora per costringersi comincia a rischiare la vita ogni Domenica con una delle Mille. Ha, ogni weekend, una possibilità su mille di rimanerci. É una cosa che lo tiene sul filo del rasoio. Adesso ogni respiro lo sente come un'oggetto tangibile, ogni momento é un crocevia verso mille istanti diversi. Forse, senza futuro, riuscirà a essere felice adesso. Sa di essere pazzo, di fare una cosa sbagliata, immorale, inutile. Il resto alle prossime puntate, se ci saranno.
Ah, ho conosciuto una maestra delle medie di ventotto anni su Internet. Il verme disicio, Stefano Benni. Si chiama Silvia.
Martedì comincio il corso base2 di fotografia.
In palestra mi sono pesato, comincio a risalire di peso. Qualcosa spero sia di massa muscolare. In un anno ho perso quindici chili. Non ho fatto diete, non vomitavo, non ho fatto sport.
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